Bolsena: viaggio nella terra dagli Etruschi
Risale a poche settimane fa la scoperta di un ricco tesoro lasciatoci in eredità dai padri Tusci, o meglio noti come Etruschi. Così i Romani si riferivano a queste popolazioni che hanno abitato l'Italia centrale, in particolare Toscana, Lazio e Umbria settentrionali.
Nuove tombe sono state rinvenute a Vulci, in provincia di Viterbo.
Sicuramente avrete già sentito parlare della nota tomba dello scarabeo d'oro, così nominata per via del ritrovamento al suo interno di due scarabei egizi.
Si tratta della tomba di una giovane principessa etrusca, inumata insieme al suo prezioso corredo funebre, fatto di fibule, collane e tazze finemente rifinite.
I nuovi ritrovamenti hanno portato alla luce numerose testimonianze risalenti alla fine dell'VIII secolo a.C.
Giunti a questo punto vorrete conoscere meglio questi antichi abitanti, capostipiti della stirpe italica insieme ai Romani.
Per questo affronteremo un viaggio nelle meravigliose terre dell'Alto Lazio, soffermandoci su Bolsena, tra passato e presente.
Andiamo alla scoperta di Bolsena e delle sue origini.
Velzna, oggi Bolsena, fu un notevole centro politico e religioso la cui
ricchezza era principalmente dovuta alla lavorazione del bronzo e alla
produzione della ceramica.
Distrutta nel 264 a.C. dai Romani, venne successivamente
ricostruita dalla popolazione superstite che si rifugiò sulle alture vicine al
lago di Bolsena e ribattezzata Volsinii Novi.
Ormai la civiltà Etrusca volgeva al tramonto, lasciando ai
Romani l’egemonia politica. Prima di estinguersi gli Etruschi concordarono con i Romani una discreta autonomia nel commercio e nell’artigianato.
Non è rimasto molto di questa prima civiltà Italica,
depositaria della prima forma di scrittura, purtroppo non completamente
decodificata a causa dell’esiguo numero di testimonianze scritte pervenuteci
oggi.
Principalmente si tratta di iscrizioni funerarie ritrovate
nelle tombe e testi di carattere economico-amministrativo, per lo più registri
relativi a commerci di materie prime e di prodotti che riempivano i magazzini
delle città.
Numerosi ritrovamenti hanno portato alla luce un carattere
cupo e misterioso degli Etruschi, falsato purtroppo dalla scarsità delle
testimonianze, dedito al culto dei morti. Va chiarito però che questo è solo
uno degli aspetti caratterizzanti la vita di un popolo.
Gli Etruschi erano
anche abili artigiani e commercianti che primeggiavano in tutto il mediterraneo
con la loro flotta e si contendevano il primato con Atene.
Questo popolo vantava anche abili orafi. Sono stati
ritrovati numerosi gioielli in oro, rinominato in seguito “oro Etrusco” per la
maestria e l’unicità della loro lavorazione.
In questo viaggio nella storia di Bolsena le tappe da non
perdere sono
- Sito archeologico Volsinii Novi
- Borgo medievale
- Visita del castello e del museo del lago di Bolsena
- Passeggiata sul lungolago
Sito archeologico di Volsinii Novi
L'area archeologica di Volsinii Novi si trova a breve distanza dal centro storico di Bolsena ed ospita i resti di una città di epoca romana, abitata dai profughi della ricca città etrusca di Volsinii Veteres, dopo che questa venne rasa al suolo dai Romani.
Il sito molto ben conservato aiuta anche i "non esperti" a cogliere gli aspetti e i principali luoghi della città antica, in una splendida cornice costituita dal Lago e dal Castello.
Si possono osservare i resti del Foro (70-80 d.C.), con l'originale lastrico pavimentale, e la Basilica. Originariamente edificio destinato ad essere un tribunale, fu adibito nel corso del IV secolo a basilica cristiana: l'interno della basilica è diviso in una navata centrale e due laterali da un colonnato.
Si possono ammirare i resti delle Terme di Seio Strabone che si sviluppano su due livelli e ulteriori edifici pubblici e privati, tra cui la Casa dei Dipinti.
Il nome di Bolsena si deve all'antico santuario etrusco di Fanum Voltumnae, in cui si celebravano cerimonie e riti religiosi, simbolo di unificazione e conciliazione di tutti i popoli etruschi. Tuttora è ignota agli archeologi l'esatta collocazione del tempio.
Sulle alture circostanti Bolsena sono stati rinvenuti l'Acropoli, i luoghi di culto e le necropoli etrusche, utili fonti per comprendere meglio lo stile di vita e le abitudini di questo popolo. Si possono osservare i resti delle mura etrusche a lato della strada all'inizio del centro abitato di Bolsena.
Si accede agli scavi presso la spianata del Poggio Moscini, sulla via orvietana, distante circa 500 metri dal Castello medievale. L'area è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:00 alle 13:00, l'ingresso è gratuito. Sono possibili visite organizzate, per maggiori informazioni visitate la pagina
Non lontano da Bolsena vi sono altri siti archeologici di notevole interesse: Città di Ferentum, l'abitato etrusco di Acquarossa, le necropoli di Norchia e di Catel d'Asso, nonchè i siti etruschi dell'odierna Orvieto in Umbria.
Borgo medievale
Prima di visitare il Castello di Bolsena, vale la pena di addentrarsi
nel dedalo di stradine dell’antico Borgo medievale. Davvero
affascinante la silenziosa atmosfera che regna nel borgo che si adagia sulle colline dei monti Volsinii.
Dopo i ripetuti assalti dei Normanni, la città romana di Volsinii Novi venne abbandonata e la popolazione si rifugiò sulla rupe, dove ora si ammira il Castello, dando vita al primo nucleo abitativo dell'attuale Bolsena.
Cuore del borgo è il Castello, nato come presidio per le guarnigioni a difesa del territorio, e divenuto poi Roccaforte Monaldeschi, dopo essere stato da questi acquisito in epoca medievale e abbellito durante la loro signoria.
Castello di Bolsena
Il Castello di Bolsena è sede del Museo Territoriale del
Lago di Bolsena. Precisamente il castello è noto con il nome di Rocca
Monaldeschi della Cervara. Passeggiando sulla cinta muraria si staglia dinanzi
agli occhi un panorama indimenticabile del lago circondato dai monti. Dalla
sommità della rocca si domina l’intera nuova Bolsena con i comignoli fumanti e
i tetti spioventi.
La rocca fu costruita nel 1156 dal Papa Adriano IV come
roccaforte contro gli attacchi dei Normanni capeggiati da Federico Barbarossa.
Venne successivamente abitata dalla famiglia Monaldeschi dal 1334 al 1451 per
poi divenire un carcere nel ‘500.
Nel XVI secolo la rocca di Bolsena venne depredata e data
alle fiamme dai Lanzichenecchi.
Nel 1815 gli stessi abitanti di Bolsena distrussero la rocca
per impedire che passasse nelle mani di Luciano Bonaparte (fratello di
Napoleone).
Museo del Lago di Bolsena
Nel museo del Lago di Bolsena viene raccontata e rappresentata la
storia di Bolsena attraverso sei sezioni:
- la sezione relativa alla protostoria che esibisce reperti di terracotta provenienti dalle aree circostanti.
- la sezione etrusca con numerosi reperti ritrovati nelle tombe di Volsinii, l’antica Bolsena
- la sezione romana con pitture, lucerne e vasi ceramici
- le altre tre sezioni relative alla storia del borgo medievale.
Nei sotterranei del castello, dove probabilmente vi
erano le vecchie prigioni, vi è un interessante acquario. All’interno vi sono
circa 30 specie di anfibi e crostacei originari dei fiumi e laghi dell’attuale
provincia di Viterbo.
Tra gli organismi viventi nell’acquario possiamo trovare
specie preistoriche che popolavano il lago di Bolsena almeno fin dal neolitico. Tra le specie più interessanti vi è il tritone punteggiato e
l’Aphanius Fasciatus, unica specie autoctona italiana di pesce d’acqua
salmastra.
Passeggiata sul lungolago
Il lago di Bolsena è la meta ideale per trascorrere momenti di relax e divertimento
senza rinunciare alla bellezza e alla storia di questo luogo incantevole. Una
gita in barca è un’alternativa per ammirare il lago e i monti che lo
circondano.
E’ anche possibile praticare sport d’acqua come la vela, il nuoto,
la pesca, ma anche dedicarsi a lunghe passeggiate e fare trekking sulle alture.
Non mancano numerosi stabilimenti balneari e diversi locali
dove è possibile assaporare i piatti tipici della cucina locale.
Info utili
Arrivando al lago di Bolsena e al centro storico in auto, troverete parcheggio per visitare il castello lungo la via
Orvietana in un area molto ampia e accessibile anche per camper e caravan. Per
raggiungere il castello bisogna percorrere a piedi la strada che giunge sulla
piazzetta antistante.
Il museo del Lago di Bolsena è particolarmente consigliato
alle famiglie con bambini (non troppo piccoli, dati i passaggi nelle zone umide
e scivolose). Per orari di visita e prezzo dei biglietti potete consultare la pagina ufficiale.
Per il sito archeologico di Bolsena, orari e date di visita, potete visitare questa pagina.
Per il sito archeologico di Bolsena, orari e date di visita, potete visitare questa pagina.
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